La montagna e le sue qualità.
- susirigupirasraffa
- 29 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Fare agricoltura in montagna.
«Un orizzonte favoloso circonda il villaggio: le alte montagne del Gennargentu, dalle vette luminose quasi profilate d'argento, dominano le grandi valli della Barbagia, che salgono, immense conchiglie grigie e verdi, fino alle creste ove Fonni, con le sue case di scheggia e i suoi viottoli di pietra, sfida i venti e i fulmini», così Grazia Deledda (Grazia Deledda, Cenere -1903) descrive il mio paese natale.
Fonni, in Provincia di Nuoro, è situato a 1000 metri ed eccezionalmente è il paese più alto della Sardegna!
Essendo caratterizzato da un clima temperato mediterraneo la temperatura media annua si aggira intorno agli 11,5 ° C; gli inverni sono più rigidi rispetto alla media isolana (febbraio media di 4° C) e le estati più fresche con possibili giorni di calura ma con prevalenza di notti più fresche (agosto media 21° C).
Perciò la coltivazione di ortaggi e frutta oltre che l'allevamento a Fonni è piuttosto complesso, e ha portato i pastori del paese a praticare la transumanza, ossia lo spostamento delle greggi in zone dell'isola più calde.
Non solo, la frammentazione dei terreni e la difficoltà di meccanizzare il processo di lavorazione rendono questa attività poco redditizia.
L'agricoltura e l'allevamento in montagna però sono possibili, e in chi le praticano donano grandi soddisfazioni in termini di qualità e sapore, anche se con minori quantità.
Multifunzionalità.
Mantenere un'azienda agricola forte e prosperosa in montagna è certamente molto difficile.
Quello che posso consigliare per ciò che concerne la mia esperienza è sicuramente di diversificare la produzione e le attività da svolgere.
Quello che ho cercato di fare all'interno dell'azienda non è solo l'allevamento e l'agricoltura ma anche progetti didattici che aiutino il consumatore finale nella scelta del prodotto, offrendo perciò un servizio alla comunità ma allo stesso tempo lavorando in azienda.
Inoltre la diversificazione delle produzioni consente di avere un margine di guadagno, riuscendo così a garantire al cliente una maggiore scelta e nel caso di perdita dovuta a condizioni sfavorevoli di poter contare sulla presenza di altre tipologie di prodotti.
Le erbe officinali e aromatiche.
La produzione di ortofrutta e l'allevamento possono e devono essere abbinati alla raccolta e produzione di piante aromatiche e officinali.
Oltre alle famose erbe che utilizziamo per insaporire i nostri piatti come il prezzemolo e il basilico esistono numerose piante nel territorio dal sapore e aroma unico.
Piante autoctone come la rosa canina, la menta, il timo, la malva, l'iperico, il finocchietto selvatico e via dicendo, non solo arricchiscono la varietà di prodotti che portiamo sul mercato ma donano anche un valore aggiunto.
Le specie selvatiche presentano infatti proprietà aromatiche di gran lunga superiori alle specie coltivate oltre alle comprovate proprietà officinali.
Inoltre così facendo si garantisce la sopravvivenza di specie autoctone che diversamente finirebbero per scomparire.
L'oro rosso.
Lo Zafferano, chiamato oro rosso per il suo prestigioso valore nel mercato, rappresenta una delle coltivazioni più facilmente compatibili con la montagna.
Questa coltivazione infatti non necessità di irrigazione, a meno che non sia un annata particolarmente siccitosa, non teme il freddo e non soffre di attacchi parassitari o malattie particolari.
L'unico neo è la manualità della lavorazione.
Dalla semina infatti fino alla raccolta e trasformazione bisogna lavorarlo manualmente, ma se si prende la mano diventa un ottimo prodotto di nicchia.
Per concludere ricordate diversificazione e studio del territorio, questi a mio parere sono gli strumenti giusti per ottenere buoni risultati.
E voi cosa ne pensate?!
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